Tuffo in piscina: Non è risarcibile l’infortunio se le acque basse sono segnalate.
La Cassazione con l’ordinanza n. 15880/19 ha espresso il seguente principio: il tuffo in piscina che causa un incidente in quanto il livello dell’acqua è più basso di quello presunto non determina automaticamente la responsabilità del titolare della piscina, in modo particolare quando ci sia un cartello che indichi le modalità di utilizzo della piscina stessa.
Nel caso in esame di infortunio in piscina la responsabilità del gestore della piscina è stata esclusa e il risarcimento negato perché vi era la segnalazione di acque basse.
Questo perché – ribadisce la Corte – a bordo della struttura era affisso il regolamento d’uso della piscina e quindi l’incidente era da imputare esclusivamente all’imprudenza del soggetto che si era tuffato.
La Corte sanciva «che il tuffo dal bordo di una piscina integrasse una condotta tale da doversi considerare da sola assorbente ed esclusiva ai fini dell’imputazione della responsabilità».
I giudici hanno rilevato la corretta valutazione delle prove nella fase di merito, ribadendo che non si potessero certamente rimettere in gioco nel grado di legittimità nuove prove o testimonianze.
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